Forse più di venti anni fa fece scalpore uno studio pubblicato da anatomo-patologi inglesi di un ospedale vicino all’aeroporto più importante di Londra, già allora tra i più trafficati del mondo, che dimostrava un discreto numero di decessi per embolia polmonare tra i passeggeri reduci da voli internazionali di lunga durata. Si affermò così il concetto di “trombosi del viaggiatore” detta anche “sindrome da classe economica” in quanto pare fosse più frequente tra coloro che occupavano i sedili più scomodi.

Ma di che cosa si tratta?

Le trombosi venose, altrimenti dette “flebiti” in passato, sono malattie che consistono nella coagulazione del sangue all’interno della vena, il cosiddetto “trombo”. Una parte di questo, oltre a dare disturbi locali, può distaccarsi e arrivare al cuore dove, interrompendo bruscamente la circolazione, e se abbastanza grosso in grado di causare una morte improvvisa. Per fortuna la maggior parte delle volte la situazione non è così drammatica!

Non è questa la sede per analizzare tutte le cause di trombosi, si sa però che anche la prolungata immobilità in posizione seduta può essere alla base del loro sviluppo.

Se ci si pensa in posizione seduta le gambe si piegano al ginocchio e all’inguine e questo avviene anche per le vene che scorrono al di sotto di queste articolazioni, ostacolando almeno parzialmente il flusso del sangue. Lo stare a lungo seduti inoltre non mette in funzione le famose pompe venose che fanno si che il sangue scorra dal basso verso l’alto. E per di più la situazione ambientale dei viaggi aerei con aria secca tende a provocare una disidratazione che in qualche modo “concentra” il sangue rendendolo meno fluido. Tutte situazioni, queste, che possono favorire una trombosi o comunque un rallentamento della velocità di scorrimento del sangue nelle vene, i quali a loro volta provocano edema e gonfiore delle gambe.

Come si previene?

Se le gambe gonfie sono abbastanza frequenti, per fortuna le trombosi lo sono molto meno e da tempo si sa che con pochi e intelligenti accorgimenti si possono controllare entrambi. Si deve a ricerche italiane la dimostrazione che indossare una calza elastica tipo gambaletto di I classe di compressione (18 mm Hg alla caviglia) è in grado di ridurre molto la possibilità di sviluppare trombosi ed edema della gambe. È fondamentale inoltre alzarsi dal posto almeno ogni paio d’ore e camminare nel corridoio tra i sedili, oltre che fare periodicamente movimenti delle caviglie (tipo pedale di macchina da cucire o rotazioni), evitare di indossare indumenti troppo stretti, e bere molti liquidi, soprattutto acqua, evitando gli alcolici che a loro volta possono favorire la disidratazione.

Alcune considerazioni sul tipo di viaggio.

La sindrome da classe economica è stata descritta per viaggi aerei, ma solo se prolungati, si dice superiori alle 4-5 ore. Però e stata sviluppata anche da un Presidente degli Stati Uniti in volo sull’Air Force 1, che certo non credo lo abbia costretto alla classe economica. Può capitare anche in caso di viaggi in auto, treno, autobus di durata analoga per cui valgono i consigli dati sopra!

Chi invece avesse già sofferto di trombosi in passato e volesse fare un viaggio deve consultarsi prima con lo specialista di riferimento per decidere la migliore strategia preventiva!