L’equilibrio psicologico dei bambini è legato ai comportamenti di genitori nonni e baby-sitter che possono farli crescere viziati, spericolati o insicuri. Ecco come evitare questo rischio.

Viziare il proprio bambino non vuol dire cullarlo per farlo addormentare, né consolarlo quando è spaventato, né accudirlo prontamente quando ha fame, sete oppure è bagnato o, semplicemente, ha la necessità di sentirsi stringere tra le braccia della mamma. Viziare il proprio bambino significa non essere in grado di fargli rispettare alcuna regola, per quanto semplice e giusta possa essere.

Non viziarlo vuol dire proteggerlo dal rischio di farlo crescere maleducato, trasgressivo e incapace di avere rapporti sereni con gli altri.

Vediamo quali accorgimenti adottare fin dai dodici mesi di vita. Le prime regole vanno imposte intorno ai 12 mesi. Prima di quest’epoca il bimbo non può ancora capire bene il significato dei “no” e i suoi malanni, i suoi capricci, le sue contestazioni non possono essere considerati espressione di una volontà di trasgredire.

Dopo l’anno bisogna introdurre la prima semplice regola che consiste nell’imporgli di arrestarsi o di smettere quanto sta facendo non appena sente la parola no. Se disobbedisce conviene prenderlo in braccio e distoglierlo da quanto stava facendo continuando a dire no.

Verso i due anni è necessario che abbia ben compreso che non tutto quello che vede si può prendere e rompere. Naturalmente avrà a sua disposizione una serie di oggetti che può toccare, ma deve anche imparare che alcune cose vanno rispettate. Bisogna imporsi a se stessi di dire di no una volta o tutte le volte in cui ci sarà bisogno, senza cedere.Il numero delle “leggi” da rispettare deve aumentare a mano a mano che il bambino cresce, senza ovviamente esagerare: educare un bambino non significa permettergli tutto, ma nemmeno farlo vivere in un clima da caserma.

Per ottenere il rispetto delle regole è importantissimo che mamma e papà non si contraddicano a vicenda come avviene quando uno dice sì e l’altro dice no. Quando si dice no.

No deve essere anche se il bambino dovesse strillare per venti minuti di seguito. È fondamentale non cedere mai, neppure una volta, sui pochi punti fermi stabiliti: se il bambino si rende conto che anche insistendo non si ottiene nulla, a poco a poco abbandona i suoi eventuali atteggiamenti prepotenti e inizia ad assecondare le richieste dei genitori.

È altrettanto importante che se i genitori dicono “si”, mantengano la promessa.Non bisogna temere di perdere l’affetto del bambino obbligandolo a seguire, fin da piccolissimo, le poche regole della buona convivenza sociale. Tutti i guai, infatti, nascono quando la mamma e papà non sono sicuri di agire per il meglio o provano sensi di colpa quando impongono al figlio la propria volontà. Per superare ogni dubbio conviene sempre ricordare che i bambini prepotenti si inseriscono con molta difficoltà nella vita sociale.

Dosare i Regali

Per quanto riguarda i regali, è fondamentale dosarli con buon senso: il bambino che ha troppi giocattoli finisce, in genere, per non guardarne neanche uno e, in più, ne pretende continuamente di nuovi. Oltre a questo, è importante sapere che i giocattoli rappresentano un pericoloso strumento con cui viziare il bambino, soprattutto se per il piccolo il fatto di possederli non corrisponde a un reale desiderio, ma diventa esclusivamente una questione di puntiglio, un capriccio che deve per forza essere esaudito, una prova di forza da vincere a tutti i costi.

Il ruolo dei Nonni

I nonni e i relativi “vizi” che sono portati a dare costituiscono un caso a parte. Il ruolo educativo dei nonni è infatti molto diverso da quello dei genitori, poiché non sono loro a dover dettare le regole, né è la loro figura a rappresentare l’autorità. Questo significa che un bambino, se è bene educato da mamma e papà, non può in nessun caso essere “guastato” dai nonni troppo indulgenti o troppo propensi a coprirlo di regali.

Di fatto, tutti i bambini imparano presto che le “regole” vere sono quelle imposte dai genitori e che l’atteggiamento dei nonni costituisce solo una gradevole eccezione. Per quanto riguarda i figli unici, è un vecchio luogo comune ritenere che il bambino senza fratelli sia automaticamente destinato ad essere viziato.

In realtà, si tratta di una credenza che non ha valore assoluto, poiché il viziare o il non viziare dipendono esclusivamente dalla maturità, dall’intelligenza, dalla sensibilità dei genitori e non dal numero dei figli con i quali essi hanno a che fare. Ne è la prova il fatto che non è raro incontrare due-tre fratellini ugualmente maleducati e prepotenti, così come non è difficile imbattersi in adorabili figli unici.

Consigli Educazionali per Bambini

Il sogno di tutte le mamme è quello di abituare il bambino a comportarsi con prudenza senza per questo trasformarlo in un timoroso fifone. Anche se può sembrare più facile a dirsi che a farsi, esistono ottime strategie che insegnano al bambino a evitare i rischi, garantendogli nello stesso tempo di crescere naturalmente vivace e sereno.

Vediamole, tenendo presente che il bambino acquisisce il senso del pericolo gradualmente, attraverso l’esperienza e con l’aiuto dei messaggi lanciati dai genitori. Paradossalmente, i bambini più temerari e spericolati sono spesso i figli dei genitori più ansiosi.

Dosare i Divieti

Fin dal momento in cui inizia a camminare, imporre a se stessi di non dirgli no ogni volta che allunga una mano verso un oggetto o provi ad arrampicarsi. Il no deve essere ben dosato, cioè utilizzato solo per arrestarlo di fronte ad un vero pericolo. Diversamente, il piccolo matura una sorta di assuefazione nei confronti di questo segnalo d’allarme e inizia a
ignorarlo.

Usare un tono Deciso

Quando si avvicina a qualcosa di realmente pericoloso, come per esempio una pentola d’acqua bollente, bisogna fermarlo con voce ferma e decisa, senza isterismi, dicendogli: ”non toccare, scotta!”.

Non urlare quando non serve

Non urlare, né farsi vedere impaurite quando commette azioni che in realtà non lo mettono in pericolo. Per esempio, non ha alcun senso gridare o disperarsi ogni volta che cade, poiché le cadute sono eventualità inevitabili nei primi due anni di vita. Una volta stabilito con un’occhiata che il piccolo non si è fatto nulla, anziché spaventarlo con il proprio spavento conviene incoraggiarlo ad alzarsi spiegandogli che in realtà non si è fatto nulla.

Evitare l’Insicurezza nei Bambini

Così come è importante non viziare il bambino e farlo crescere prudente e coraggioso insieme, è altrettanto fondamentale aiutarlo ad acquistare giorno dopo giorno quella sicurezza che lo renderà un adulto felice e consapevole.

Le Frasi da Evitare

Il modo migliore per regalare al proprio bambino un buon equilibrio psicoemotivo è quello di evitare accuratamente quel genere di frasi che lo possono ferire e disorientare, segnandolo per sempre. Vediamo quali sono e  perché è molto meglio non dirle mai.

“Se non finisci la pappa resti piccolo”.In ambito pediatrico si ritiene che ogni bambino sia in grado di regolarsi da solo. Di conseguenza, la quantità giusta di pappa non è necessariamente quella stabilita dalla mamma, bensì quella che il bambino desidera.

Forzarlo, ricorrendo al ricatto della mancata crescita (di cui il bambino peraltro poco importa), oltre a non consentire quasi mai di raggiungere il proprio scopo apre la strada al rischio di creare un eterno conflitto tra il bambino ed il cibo.