La medusa è uno degli animali più antichi della Terra (circa 650 milioni di anni) e appartiene al gruppo degli cnidari. Poco sviluppato, non ha né uno scheletro né un cervello ed è ben noto ai vacanzieri che temono il suo morso. Da diversi anni, a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e dell’attività umana, le meduse si stanno moltiplicando, in particolare nel Mediterraneo. Prima di vedere insieme quali sono i principali rimedi contro le meduse, desideriamo sciogliere un nodo lessicale: come avrai notato, abbiamo usato il corsivo per le parole puntura e morso di medusa: ebbene, sai perché lo abbiamo fatto? Perché si è soliti parlare di rimedi contro la puntura di medusa, di come curare una puntura di medusa, di rimedi per le punture di medusa ecc. In realtà, nonostante questa forma linguistica prevalga nella parlata comune, queste creature gelatinose – bellissime ma insidiose – non pungono, non pizzicano, né, tantomeno, mordono. La sgradevole, e spesso dolorosa, sensazione che si prova quando si incappa in esse è originata esclusivamente dal contatto con i loro tentacoli e, più in particolare, con le cellule che li rivestono. Quando tali cellule “sentono” il corpo estraneo che le sta sfiorando, attivano immediatamente un meccanismo di difesa basato su filamenti urticanti che vengono proiettati esternamente, verso la superficie individuata come “nemica”: attraverso tali filamenti le meduse inoculano il proprio veleno urticante che uccide le prede o, eventualmente, funziona per difenderle dagli attacchi. La sostanza rilasciata ha effetto paralizzante e infiammatorio. Per gli uomini, il contatto con tale veleno si traduce in dolore e bruciore, infiammazione, eritema, vescicole e gonfiore. Ecco perché è più corretto parlare di rimedi contro ustioni da medusa.
Bando alle ciance, vediamo subito insieme quali sono!
Rimedi contro le bruciature di meduse: i passi principali da compiere.
I sintomi comuni di un’ustione da medusa includono generalmente una sensazione di bruciore e una sensazione pungente sulla pelle, un formicolio o intorpidimento, oltre che l’arrossamento della zona delle pelle interessata. In generale, quindi, non è necessario consultare un medico per una puntura di medusa, a meno che non si verifichino sintomi come nausea, vertigini, vomito o difficoltà di respirazione, che indicano una reazione allergica, per la quale è bene recarsi subito al pronto soccorso.
Se dovesse succederti, cosa fare dopo la puntura di una medusa? La maggior parte può essere trattata come segue:
- Uscire subito dall’acqua per evitare di essere nuovamente morso;
- Risciacquare abbondantemente la lesione con acqua di mare per almeno 30 secondi (non usare acqua dolce per non far scoppiare le vescicole);
- Rimuovere con una pinzetta o con un guanto eventuali filamenti che potrebbero essere rimasti attaccati alla pelle (non usare le mani nude);
- Dopo aver sciacquato con acqua di mare, applicare acqua calda o un impacco caldo: anche se l’acqua fredda può sembrare l’opzione migliore, in realtà potrebbe attivare più pungiglioni della medusa, nel caso ve ne fossero ancora presenti sulla pelle;
- Rimanere a riposo, evitando di toccare la zona ustionata;
- Assumere un antidolorifico come il paracetamolo in caso di dolore intenso.
Rimedi contro le punture delle meduse: perché, stranamente, in tal caso non servono quelli della nonna.
I rimedi naturali contro le meduse di cui hai sicuramente sentito parlare – ci riferiamo per esempio all’alcol, all’urina, al bicarbonato di sodio, al succo di limone, alla crema da barba – non sono pericolosi, ma sono completamente inefficaci, almeno stando a diversi studi condotti in materia che hanno dimostrato che si tratta nella maggior parte dei casi di miti e di leggende metropolitane. Inoltre alcuni, come l’urina e il succo di limone, potrebbero potenzialmente peggiorare la sintomatologia, per cui è meglio vadano evitati.
I migliori rimedi per la puntura di medusa restano quelli che ti abbiamo più sopra indicato: risciacquare i tentacoli con acqua di mare, rimuovere eventuali filamenti con una pinzetta o un guanto, immergere la puntura in acqua calda.