Il termine medicina omeopatica viene coniato nella prima metà dell’Ottocento dal suo stesso fondatore, il medico tedesco Samuel Hahnemann; esso indicava il fatto che una sostanza somministrata in dosi massicce a un individuo sano può provocargli sintomi e segni patologici, mentre può guarire una persona affetta da quegli stessi sintomi, se data però in quantità minime. In altri termini, alla base della medicina omeopatica vi è una legge di similitudine che stabilisce un parallelismo tra il potere tossicologico e quello terapeutico di una determinata sostanza.

Ecco quindi la differenze: la medicina classica, convenzionale (chiamata allopatia) considera la malattia come un’entità a sé stante che interessa un organo, un apparato o una funzione limitata nel tempo e nello spazio, la cui causa è sempre da ricercare nell’ambiente esterno e per la cura della quale la terapia è la stessa per tutti i pazienti; la medicina omeopatica non considera il sintomo come un messaggio da eliminare, ma come un segnale da interpretare nel contesto del sistema uomo, senza scindere l’aspetto fisico da quello psicologico. Inoltre, per la medicina omeopatica ogni paziente è un’individualità: ciò significa che non esisterà la cura per il mal di pancia – tanto per fare un esempio – del signor Tal dei Tali, ma esisterà la cura del signor Tal dei Tali con il suo mal di pancia. Sai quale si rivela spesso la strategia vincente? Integrare i due diversi tipi di approccio alla malattia. In tal caso ti raccomandiamo di evitare l’automedicazione e di chiedere sempre al tuo medico quale sia il comportamento corretto da adottare.

 

Perché i prodotti omeopatici sono (e vanno) considerati veri e propri farmaci.

Nell’ambito dell’Unione Europea i prodotti omeopatici sono definiti e considerati dei veri e propri medicinali, chiamati farmaci omeopatici appunto, e in alcuni Stati europei sono addirittura posti a carico dei Sistemi sanitari. Tale riconoscimento è sancito dalla Direttiva 2001/83/CE – Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano – che, entrata in vigore il 18 dicembre 2001, al punto 5 dell’art. 1 definisce farmaci omeopatici “tutti i medicinali ottenuti a partire da sostanze denominate materiali di partenza omeopatici secondo un processo di fabbricazione omeopatico descritto dalla farmacopea europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee attualmente utilizzate ufficialmente negli Stati membri; un medicinale omeopatico può contenere più principi”. La stessa definizione è riportata nell’articolo 1 lettera d del decreto legislativo 219/2006 con cui in Italia è stata data attuazione, con più di quattro anni di ritardo, alla Direttiva citata.

Nel mese di agosto del 2018 Beppe Grillo intraprese una sorta di crociata contro la medicina omeopatica, appellandosi all’Ordine dei farmacisti affinché la vendita dei prodotti omeopatici nelle farmacie fosse impedita. Missione, la sua, dall’esito negativo dal momento che la legge – come abbiamo appena visto – è ben chiara in tal senso e nessun farmacista, pertanto, può rifiutarsi di vendere i farmaci omeopatici. Non solo, ma ai sensi dell’art. 38 del R.D. 30 settembre 1938 n. 1706 – Approvazione del regolamento per il servizio farmaceutico – i farmacisti non possono rifiutarsi di vendere i medicinali. Ne consegue quindi che, in base alla normativa, i farmacisti hanno un vero e proprio obbligo di vendere i farmaci omeopatici.

 

L’omeopatia cosa cura? Le cure omeopatiche funzionano? La medicina omeopatica ha controindicazioni? Le più comuni domande e risposte.

Se anche tu sei tra coloro che si chiedono “ma nello specifico l’omeopatia cosa cura?” siamo qui apposta per soddisfare la tua curiosità! Secondo un documento della Luimo –  l’associazione per la Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica per il medico del futuro – tra i disturbi più comuni trattati con la medicina omeopatica rientrano nell’ordine:

  • Disturbi psichici;
  • Malattie dell’apparato respiratorio;
  • Affezioni della cute, dell’apparato digerente e genitourinario
  • Patologie endocrine e nutrizionali;
  • Malattie del sistema osteomuscolare;
  • Malattie del sistema nervoso.

In tutti questi casi le cure omeopatiche sono efficaci sia per le forme acute sia per le forme croniche.

Un altro dei temi caldi in materia è omeopatia e controindicazioni: è stato dimostrato che un qualunque trattamento terapeutico, anche un placebo, ha di solito un’efficacia superiore allo zero – ovvero mostra un miglioramento rispetto al “campione di controllo” che non subisce nessun trattamento, nemmeno fasullo – ma contemporaneamente può presentare effetti avversi, come accade per un vero farmaco. Per quanto riguarda la medicina omeopatica, dunque, possiamo rispondere alla domanda invitandoti ad attenerti al buon senso. Per evitare qualunque problema ti suggeriamo di non seguire i consigli degli amici e dei conoscenti ma di rivolgerti a un medico omeopata soprattutto quando utilizzi farmaci omeopatici per la prima volta: come abbiamo sottolineato, infatti, le cure omeopatiche sono scelte in base alle caratteristiche personali e individuali, non solo in base al tipo di sintomo o di disturbo presentato. Ciò che va bene per qualcuno, pertanto, potrebbe essere dannoso per te. Evita dunque, almeno inizialmente, il fai da te, e segui scrupolosamente le istruzioni per l’uso dei farmaci omeopatici che riceverai dal tuo medico di fiducia.