I disturbi alle vene delle gambe sono fra quelli che le persone – fin dai tempi antichi – si trovano più frequentemente ad affrontare: pensa che esistono reperti greci del V secolo a.C. nonché dell’Antica Cina che lo testimoniano. La spiegazione è semplicissima: quando gli antenati dell’essere umano cominciarono ad assumere una posizione eretta, le vene delle loro gambe e le valvole interne non erano adatte a sopportare a lungo la pressione del sangue gravante su di esse. I nostri antenati di certo non potevano per ovvie ragioni domandarsi a cosa servono le calze elastiche: oggi, però, questi supporti sono un valido aiuto nel trattamento dei problemi agli arti inferiori.

Se anche tu da qualche tempo non fai che chiederti “quali sono i sintomi dell’insufficienza venosa?”, “se soffro di insufficienza venosa e uso calze a compressione graduata, benefici ne avrò?”, “le calze antitrombo a cosa servono?”, ebbene, continua a leggerci, perché proveremo a darti una risposta che possa soddisfare ogni tua curiosità in materia!

 

I sintomi dell’insufficienza venosa: quando prestare attenzione ai segnali del corpo.

Le vene sono i vasi attraverso cui il sangue ritorna dalla periferia al cuore. Tale percorso è un po’ difficoltoso poiché avviene “in salita”. Quando camminiamo tutto si svolge nel modo corretto, ma quando stiamo seduti o in piedi per lungo tempo il sangue tende a ristagnare aumentando la pressione nelle vene, che in tal modo si dilatano rendendo più complicato, appunto, il deflusso del sangue dalla periferia al cuore. I campanelli d’allarme e i sintomi dell’insufficienza venosa generalmente sono:

  • dolore e pesantezza alle gambe, specialmente dopo molte ore trascorse in piedi
  • gonfiore di caviglie e polpacci
  • comparsa di capillari
  • presenza di lividi, causati dalla rottura di piccoli vasi sanguigni
  • crampi notturni
  • indurimento di alcune zone della pelle
  • comparsa di alcune ulcere della pelle

L’insufficienza venosa colpisce prevalentemente le donne, anche se alcuni studi hanno dimostrato che dopo i 50-60 anni le differenze tra i due sessi si riducono. Non è una malattia grave, ma può cronicizzarsi e aggravarsi nel tempo se non si adottano misure adeguate a contrastarla.

 

Le calze a compressione graduata: i benefici che possono apportare in caso di insufficienza venosa conclamata.

Se pensi di soffrire di insufficienza venosa, descrivi i sintomi al tuo medico curante, che provvederà a indirizzarti, anzitutto, da un angiologo o  da un flebologo. Lo specialista, poi, potrà prescriverti esami diagnostici più approfonditi. Una volta che la diagnosi sarà stata correttamente effettuata, ti verrà suggerito di utilizzare delle particolari calze a compressione graduata, i benefici delle quali consistono nel prevenire il ristagno di liquidi e le vene varicose, favorire l’ossigenazione muscolare e facilitare la circolazione del sangue dalla periferia al cuore. È importante sottolineare che non si tratta di calze particolarmente strette o attillate, ma che sono invece dei veri e propri presidi medici che vanno a esercitare una compressione graduata sulle pareti dei vasi delle gambe: tale compressione, cioè, deve essere decrescente dal basso verso l’alto. In altri termini, il piede e la caviglia devono essere più compressi rispetto al ginocchio.

 

Le calze antitrombo: a cosa servono e quando trovano applicazione.

Una particolare categoria di calze elastiche è quella delle calze antitrombo. A cosa servono esattamente? Queste calze sono indicate soprattutto nei casi in cui ti dovessi trovare allettato in seguito a un intervento chirurgico, poiché la pompa muscolare del polpaccio che spinge il sangue dalla periferia al cuore è, in tale situazione, inattiva e c’è il rischio che si formino dei coaguli di sangue potenzialmente pericolosi.

Se ti stai domandando, a proposito delle calze antitrombo, quanto tempo tenerle, ti raccomandiamo di indossarle in tutto il periodo di immobilità o per tutto il tempo in cui sarai costretto a letto. In seguito potrai continuare con le calze elastiche per insufficienza venosa molto simili nel design alle calze “normali”, come per esempio questi calzini elasticizzati in cotone con motivo a fantasia pois, che trovi in diversi colori, e che sono unisex.

 

A cosa servono le calze elastiche: differenti denominazioni per un unico prodotto e consigli finali per il loro utilizzo.

La definizione generale di “calze elastiche a compressione graduata” si applica a tutte quelle particolari calze che hanno come minimo comune denominatore l’insufficienza venosa. Potrai quindi sentirle chiamare in più modi, a seconda delle differenti situazioni di impiego, per esempio:

  • calze elastiche per cellulite
  • calze elastiche dopo intervento chirurgico
  • calze elastiche per aereo
  • calze per vene varicose

La loro sostanza tuttavia non cambia: si tratta infatti in ogni caso delle medesime calze per la circolazione, progettate per favorirla e per consentire il corretto ritorno venoso del sangue dalla periferia al cuore. Chiedi sempre al tuo medico quali sono le calze elastiche per insufficienza venosa più adatte a te, dal momento che esistono diverse classi di compressione che vanno da leggera a molto forte, passando per gradi intermedi.

Desideriamo, infine, spendere qualche parola a proposito di come indossare le calze elastiche: infilale preferibilmente al mattino, prima che le gambe comincino a gonfiarsi, e possibilmente prima di alzarti dal letto. Se preferisci recarti prima in bagno, oppure in cucina a prepararti un caffè, fallo con assoluta tranquillità! L’importante è infatti che tu le abbia addosso quando avranno inizio le attività giornaliere vere e proprie.