La Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale è una giornata annuale di sensibilizzazione osservata il 29 ottobre. È stata istituita per sensibilizzare sugli alti tassi e sulla natura grave dell’ictus ed educare le persone sul trattamento e la prevenzione di questa condizione.

L’ictus – noto anche come accidente cerebrovascolare – si verifica quando uno scarso flusso sanguigno al cervello provoca la morte cellulare. È una malattia molto diffusa in tutto il mondo. Ogni anno, oltre 15 milioni di persone hanno un ictus. Circa 6 milioni di loro muoiono e circa 5 milioni di sopravvissuti rimangono disabili permanenti.

Un ictus può capitare a chiunque, in qualsiasi momento e ovunque. Si stima che un adulto su 4 avrà un ictus nel corso della sua vita. L’ictus è una delle principali cause di morte e disabilità in tutto il mondo, ma quasi tutti gli ictus potrebbero essere prevenuti.

La Giornata mondiale contro l’ictus cade il 29 ottobre di ogni anno ed è un’opportunità per aumentare la consapevolezza sull’ictus e sull’enorme fardello che pone sui milioni di persone in tutto il mondo che sono direttamente e indirettamente colpite dalla malattia. 

È importante sottolineare che la giornata mondiale ictus cerebrale fornisce un punto focale – e, in alcuni casi, una scadenza – per le campagne per attuare azioni da parte di governi, sistemi sanitari, società professionali, gruppi di difesa, organizzazioni di supporto per l’ictus e altre parti interessate per mitigare tale carico.

 

Giornata mondiale dell’ictus: come, dove e perché è nata.

 

Nel 2004 si è tenuto a Vancouver, in Canada, il World Stroke Congress. Durante il congresso è stata espressa l’idea di creare una giornata di sensibilizzazione dedicata all’ictus. Il 29 ottobre 2006, la World Stroke Federation e l’International Stroke Society si sono fuse nella World Stroke Organization, che è diventata l’organizzatore principale della Giornata mondiale dell’ictus.

Gli eventi e le attività svolti in occasione della Giornata mondiale ictus si concentrano sulla sensibilizzazione sui principali fattori di rischio per l’ictus, come l’ipertensione, il colesterolo alto, l’obesità, il fumo di tabacco, i precedenti attacchi ischemici transitori, ecc. È anche importante sapere come aiutare i sopravvissuti all’ictus per accelerare il loro recupero.

La World Stroke Organization – WSO – è l’unica organizzazione non governativa riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità per rappresentare l’ictus e, pertanto, ha ruoli chiave per informare e per coordinare le attività globali per affrontare l’ictus. 

Come conseguenza delle tendenze globali verso il controllo efficace delle malattie trasmissibili, dell’aspettativa di vita più lunga e della transizione economica nei paesi a reddito medio e basso, il mondo deve affrontare un’imminente epidemia di malattie non trasmissibili. Per affrontare questa epidemia globale, è necessaria un’azione vigorosa ed efficace ora, prima che sia troppo tardi, per evitare che i sistemi sanitari già fragili vengano sopraffatti. Le azioni globali per ridurre l’ictus avranno anche un impatto su altre importanti malattie non trasmissibili che condividono fattori di rischio comuni (come malattie cardiache, diabete mellito e demenza). 

 

Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale: il tema della campagna 2020.

 

Per coinvolgere quante più persone possibile in questo sforzo in tutto il mondo, specialmente nei paesi a basso e medio reddito, la World Stroke Organization organizza una campagna annuale per la Giornata mondiale contro l’ictus. La campagna mira a ridurre la morte, la disabilità e l’impatto dell’ictus e dell’attacco ischemico transitorio attraverso una migliore prevenzione e migliori trattamento e supporto. Per facilitare le campagne locali, la WSO fornisce pubblicità, copertura sui social media e materiali che possono essere utilizzati da professionisti dell’ictus locali, attivisti e organizzazioni di supporto per l’ictus. Ogni anno la campagna ha un tema diverso e per la Giornata mondiale ictus cerebrale 2020 è stato scelto l’hashtag #jointhemovement, poiché essere attivi aiuta a ridurre il rischio di incorrere in un accidente cerebrovascolare.