Psicosomatica, stress e massaggi

Il nostro organismo è frutto dell’unione inscindibile tra corpo e psiche, per questo l’equilibrio tra queste due varianti va sempre rispettato, per evitare che si creino delle disarmonie in grado di generare stress e problemi psicosomatici.
Una branca degli studi legati al massaggio come terapia di prevenzione e cura di alcuni disturbi, da sempre si interessa alle potenzialità del massaggio psicosomatico per ridurre gli episodi di somatizzazione del malessere sul nostro organismo.

Rinforzare le difese con il massaggio psicosomatico

Lo stress ossidativo che ogni giorno colpisce le nostre cellule, va combattuto con armi altrettanto quotidiane che rinforzino le difese, liberando l’organismo dalle tensioni muscolari, psicologiche e articolari.

Il massaggio psicosomatico, che deriva dalla tradizione del massaggio californiano, agisce proprio sulla comprensione dei meccanismi del corpo di difesa e fragilità, per svolgere un’efficace trattamento sulle manifestazioni esteriori del disagio emozionale e psicologico.

Chi vuole svolgere dei corsi per massaggio ispirati al trattamento psicosomatico, deve lavorare sopratutto sulle tecniche di massaggio olistico, che comprende non solo il corpo come luogo d’azione, ma anche la psiche e la spiritualità connessa a ognuno di noi.

Le cosiddette relazioni somato-psichiche sono interne al nostro corpo e ai vari organi, e vanno individuate subito dal massaggiatore per poter lavorare sulla riduzione della somatizzazione, tramite tecniche di ricarica energetica e protezione dagli attacchi esterni dell’ambiente e dello stress interno.

Si lavora sulle reazioni neuro-muscolari, con massaggi volti al rilassamento, al controllo della respirazione e della postura.

Le sedute di massaggio psicosomatico, iniziano con un ascolto attento della situazione energetica e delle reazioni somatiche in atto, per proseguire poi con dei tocchi che vadano ad individuare le zone dove agire e generare effetti di benessere diversificati.

Si lavora a livello energetico ma anche emozionale, relazionale e di stimolo per la percezione di nuove realtà di benessere. Il lato biologico si intreccia con quello psichico per circa 40-50 minuti, in una seduta di massaggio psicosomatico completa.

Le reazioni emotive vengono smosse in modo considerevole, per arrivare ad uno sblocco delle situazioni di tensione muscolare e psicologica, e in quelle dove è importante ritrovare la corretta percezione del proprio corpo e dei suoi bisogni.

La psicosomatica: il corpo che parla

I nostri organi sono spesso bersaglio di stress e delle piccole e grandi sofferenze che viviamo, per questo il massaggio psicosomatico si concentra sul loro simbolismo e significato, nel momento in cui i sintomi e i disturbi colpiscono alcune zone piuttosto che altre.

  • Cervicalgia: una rigidità del capo, emotiva e relazionale, che colpisce chi non si lascia andare, specialmente ai cambiamenti e al flusso emotivo quotidiano.
  • Reumatismi: difficoltà di adeguamento ad una situazione non voluta, anche solo inconsciamente, in cui il corpo si “congela” e si fa dolente.
  • Articolazioni: la poca flessibilità verso se stessi e chi si ama, rende il corpo rigido e i dolori articolari simboleggiano uno stato di timore verso l’autorità, a cui non si riesce a reagire.
  • Mal di schiena: il corpo si piega alle responsabilità forse troppo gravose, provocando depressione e stati di abbattimento energetico.
  • Dolori al ginocchio: il senso di inferiorità può creare questi disturbi al ginocchio, anche con una doppia valenza, perché a volte la rigidità articolare mostra il rifiuto di piegarsi agli eventi e sottomettersi.
  • Disturbi all’apparato respiratorio: la comunicazione è bloccata, c’è necessità di aria e spazio lì dove forse l’autonomia non è attuabile. Nel caso dell’asma spesso si parla di difficoltà di acquisire libertà, indipendenza ed emozioni troppo forti.
  • Dolori a mani e polsi: i rapporti interpersonali o lavorativi sono sotto tiro, con delle difficoltà di coinvolgersi nel dare una mano, stringere nuove amicizie o eseguire i nostri compiti.
  • Allergie: la difesa dalle ingerenze esterne è molto alta, con un forte timore dei cambiamenti che, specie nelle allergie stagionali, possono essere quelli ciclici della vita. Rigidità e intolleranza prevengono l’allergico dalle emozioni troppo forti, al di fuori della ragione.
  • Disturbi dell’apparato circolatorio: la circolazione di amore, vitalità ed emozionale viene ostacolata, per timore di vivere situazioni in cui si perde il controllo e ci si trova in “pericolo”. In particolare, i disturbi al petto che ci opprimono, possono essere simbolo di un amore perduto o rimpianto.
  • Stomaco: le situazioni non del tutto digerite e assimilate, sono alla base dei disturbi all’apparato digerente, che non riesce a smaltirle. Lo stomaco, preposto ad accettare non solo cibo ma anche stimoli emozionali, è uno degli organi-bersaglio più forti. Riguardo la gastrite, può essere collegata alla rabbia e alla frustrazione non espresse. Stesso discorso vale per l’ulcera, spesso legata ad una collera dovuta ad un’ingiustizia alla quale non si poteva reagire, a causa del proprio carattere introverso e solo apparentemente mite. Nel caso di aerofagia, spesso può esserci un vuoto interiore a livello relazionale.
  • Disturbi cutanei: il tramite tra interno ed esterno, la pelle, si fa non solo reattiva a contatti indesiderati con situazioni non accettate, ma anche come barriera protettiva contro vergogna, paura, timore degli altri. Spesso sono sintomo di paure nascoste o, come nell’orticaria, di non accettazione di una realtà insopportabile ma per la quale non troviamo soluzione.
  • Eczema e psoriasi: sono collegati a paura, insicurezza e incertezze che possono manifestarsi in determinate situazioni. Nel caso dell’eczema, va valutata la posizione in cui insorge, per comprenderne il significato psicosomatico. Nel caso della psoriasi, si parla di una vera corazza per isolarsi, con base ereditaria ma con una necessità di approfondimento sulla paura di mostrarsi e non essere amati, oppure sulla difficoltà sociale, se appare sulle braccia. Spesso a questi disturbi cutanei è associata anche una rabbia repressa.
  • Nausea: rifiuto palese di una situazione spiacevole, dalla quale si vuole fuggire.
  • Disturbi al fegato: si blocca quando le preoccupazioni sono troppe, così come gli eccessi, anche dal punto di vista dell’invidia, che colpisce con improvvise fitte o problemi alle vie biliari.
  • Insonnia: l’incapacità di lasciarsi andare e rilassarsi, rende una insoddisfazione che impedisce di prendere un sonno giusto e ristoratore. Spesso è presente un’ansia da prestazione e il timore di perdere il controllo.
  • Disturbi all’intestino: blocchi e paure inconsce possono manifestarsi con un accumulo di situazioni che portano a stipsi, intestino pigro, meteorismo, etc. per chi soffre del problema opposto di diarrea, spesso si figura una non accettazione di qualsiasi situazione esterna, con un rischio di depressione nel non riuscire ad affrontare i problemi.
  • Disturbi alimentari: la relazione affettiva è fondamentale per affrontare queste problematiche, in cui nel caso dell’obesità da bulimia si colma un vuoto interiore con il cibo, tentando di scomparire dietro il grasso, mentre nell’anoressia
  • Cefalea: mal di testa: la smania di perfezione può essere esagerata, e il sintomo colpisce tramite un attacco alla sede dell’intelligenza e della ragione, per segnalare un’incapacità di staccare dai pensieri e dagli impegni, anche da rapporti indesiderati o da situazioni che provocano tensione e ansia.
  • Cistite: si tratta di un disagio legato all’aspetto relazione e sessuale, espresso tramite dolore nella minzione o nel rapporto fisico.
  • Eiaculazione precoce: l’ansia di prestazione nasconde spesso una incapacità a lasciarsi andare, mantenendo un controllo delle situazioni, e spesso viene agito in modo anche aggressivo nei confronti della partner.
  • Vertigini: la paura dell’altezza e dell’ignoto rende insicuri coloro che hanno necessità di punti di riferimento affettivi, con una mancanza di equilibrio che va ricercata nelle relazioni.