Quasi 300 volontari hanno partecipato ad una sperimentazione fatta a Newcastle e Glasgow, i cui dettagli sono descritti sul Lancet medical journal. Circa la metà di loro hanno perso almeno 15 chili, con una dieta drastica, fatta di minestre e frullati a basso contenuto calorico, durata fino a 5 mesi. L’effetto sulla salute di questa dieta è stato sconfiggere il diabete di tipo 2.

I partecipanti alla sperimentazione ogni giorno dovevano consumare quattro pasti liquidi, ovvero delle bustine di polvere da sciogliere in acqua, per fare una minestra o un frullato. Ciascun “pasto” prevedeva la giusta composizione di nutrienti, con un contenuto di 200 calorie ciascuno. Una volta perso peso, i dietisti hanno poi aiutato i pazienti a introdurre nuovamente nella propria alimentazione cibi solidi e salutari.

In base ai dati pubblicati dalla sperimentazione, il 46% dei pazienti è guarito un anno dopo, l’86% che aveva perso 15 chili o di più ha visto scomparire il diabete di tipo 2 e solo il 4% è guarito con le terapie ora in uso. Non bisogna assolutamente credere che si tratti di una cura risolutiva, avvertono i medici: se si riprende peso infatti, il diabete ritorna.

Secondo Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), è proprio nei confronti della dieta che bisogna prestare attenzione. Per citare le sue parole: “Una dieta così drastica, al di sotto delle 900 calorie, non funziona con tutti e c’è il rischio di riprendere i chili persi più facilmente. E’ quello che noi chiamiamo effetto rimbalzo. Per questo la nostra raccomandazione è di procedere gradualmente, perdendo il 5-10% del proprio peso in un anno, perché così è più difficile riprenderlo”.

Ovviamente, la perdita di così tanti chili, Secondo Sesti, va fatta soltanto sotto il controllo medico, e accompagnata da adeguata attività fisica. Una dieta opportuna al controllo del diabete dovrebbe essere mista e fatta con una buona dose di fibre, frutta, verdura e legumi. Questo perché bisogna garantire la corretta attività dell’intestino ed evitare problemi che si potrebbero avere con una semplice dieta liquida, come stitichezza, colon irritabile e diverticolosi.

Purtroppo il diabete di tipo 2, detto diabete mellito, è abbastanza frequente, e colpisce soprattutto in età matura. Ci sono due tipologie: o non viene prodotta abbastanza insulina per soddisfare le necessità dell’organismo (deficit di secrezione di insulina), oppure l’insulina non agisce in maniera soddisfacente (insulino-resistenza). In entrambi i casi il risultato è il conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia). Tra le cause di solito i fattori ereditari ed ambientali, ai quali si affiancano aspetti personali, in particolare l’obesità.

Un esempio di dieta che un paziente affetto da diabete mellito dovrebbe adottare è la seguente:

  • colazione tipo: una tazza di latte parzialmente scremato o un vasetto di yogurt magro + fette biscottate o pane o cereali o biscotti secchi più un frutto di medie dimensioni (circa 150g), da consumare preferibilmente con la buccia, ben lavata.
  • pranzo e cena tipo: pane, pasta o riso (preferibilmente cotti “al dente”, utilizzando nel 50% circa dei casi cereali integrali) più secondo piatto (carne o pesce o formaggio o affettati o uova o legumi) più verdure più un frutto.

E’ possibile realizzare piatti unici combinati a base di carboidrati e proteine come pasta al tonno, riso e pasta con legumi, pasta con mozzarella e pomodoro, panino con il roast-beef. Completare sempre il pasto con della verdura e un frutto.

Per evitare attacchi di fame tra i pasti, si dovrebbero consumare spuntini, o anche in tarda serata, se si è abituati a consumare presto la cena (prima delle 20). Vanno bene a base di frutta fresca, yogurt magro con un cucchiaio di cereali senza zucchero, o un bicchiere di latte o qualche scaglia di grana con un paio di fette biscottate.