Nel corso degli ultimi anni l’allenamento funzionale pare essere diventato di gran moda: sembra che nelle palestre del nostro Paese non si parli d’altro, con macchinari grandi e costosi che hanno lasciato il posto ad attrezzi molto più semplice, se non addirittura agli esercizi a corpo libero. Il cosiddetto functional training si basa sull’utilizzo della sbarra per trazioni e delle sacche bulgare, ma anche delle palle mediche, della fitball, delle corde per il jump rope e delle clave.

Come scegliere l’istruttore giusto

Nel caso in cui si sia interessati a cimentarsi in questa attività, è fondamentale prima di tutto scegliere e trovare il personal trainer giusto, e cioè un professionista che abbia alle spalle un percorso di formazione adeguato. Non si può insegnare, infatti, senza prima aver frequentato un corso istruttore funzionale come quelli che vengono proposti da Fitnessway. Questa accademia è attiva da tempo nel settore della formazione in ambito wellness e fitness, dedicandosi alla formazione di tutte le figure manageriali e tecniche che sono chiamate a svolgere funzioni professionali. I corsi per istruttori sono di primo e di secondo livello: la partnership con l’ente di promozione sportiva Asi, riconosciuto dal Ministero dell’Interno e dal Coni, è garanzia di affidabilità, prestigio e qualità.

In che cosa consiste l’allenamento funzionale

A questo punto, però, vale la pena di capire di che cosa si parla con precisione quando si fa riferimento all’allenamento funzionale. Per comprenderlo è sufficiente sapere che i movimenti funzionali sono considerati tali nel momento in cui riflettono le azioni che si compiono nella vita di tutti i giorni: essi sono naturali e possono essere messi in atto solo in virtù della contrazione di vari gruppi muscolari nello stesso momento, in sinergia tra di loro. Nella quotidianità, infatti, i muscoli lavorano insieme, e non in modo isolato come avviene di solito nella sala attrezzi di una palestra.

A che cosa serve l’allenamento funzionale

L’allenamento funzionale è proprio questo: evita di settorializzare le varie zone ma propone esercizi che si svolgono su assi e piani differenti con movimenti articolari, grazie a cui le catene muscolari sono sollecitate da più articolazioni. Lo scopo è quello di sviluppare un corpo al tempo stesso armonico e bello.

Come ci si allena

Non essendoci bisogno di specificità, se si segue un programma di allenamento funzionale si impara a diventare al tempo stesso agili e forti, coordinati e veloci, reattivi ed elastici. Le esperienze motorie multiple di cui si è protagonisti consentono l’acquisizione di schemi motori a cui non si era abituati in precedenza. A mano a mano che si procede, gli esercizi diventano sempre più impegnativi, dal momento che una delle caratteristiche peculiari del functional training è proprio la progressione. Si parla di core training, in particolare, per indicare il rafforzamento dei muscoli profondi del bacino e del tronco allo scopo di ottimizzare tutti i gesti che presuppongono stabilità. military press, affondi e squat sono esercizi tipici che richiedono un core forte e stabile.

I vantaggi del functional training

La muscolatura profonda che favorisce la stabilizzazione articolare viene sollecitata in modo significativo dall’allenamento funzionale: ciò permette non solo di rinforzare le articolazioni, ma anche di prevenire un gran numero di infortuni. L’importante, però, è che del functional training non si faccia un utilizzo indiscriminato, e cioè un abuso. Chi non è allenato non deve eccedere con movimenti instabili o balistici. Proprio per questo è indispensabile affidarsi a un personal trainer che si occupi di una accurata anamnesi iniziale, finalizzata per esempio a valutare le condizioni delle ginocchia o il livello di tensioni che caricano i muscoli del cingolo scapolare.